[Speciale Halloween] Manuale anti-crisi per la scelta del giusto film horror

Ogni festa comandata porta con sé una crisi decisionale di qualche tipo. A Natale non sai mai cosa regalare, Capodanno spalanca le porte al male di esistere, a san Valentino devi scegliere se vivere un’esperienza consumistica standardizzata for basic people insieme ad altre centinaia di scemi o se trascorrere la notte in compagnia di una bottiglia, a Carnevale provi a travestirti da Zora e al massimo sembri reduce da una notte poco produttiva in tangenziale, Pasqua è il momento in cui capisci di essere troppo vecchia per ricevere più di tre uova grandi con sorpresa, a Ferragosto sai cosa fare solo se hai quindici anni e ad Halloween i problemi saranno addirittura due: scegliere che costume indossare e soprattutto organizzare la classica maratona di film horror a casa di amici senza avere la minima idea di cosa proporre per fare bella figura.

Per quanto riguarda l’outfit, il mio consiglio è sempre lo stesso: usate i doni che la natura vi ha generosamente fatto e che stoltamente etichettate come difetti, non dovrete nemmeno spendere una cifra in costumi. Siete brutti? Ecco pronto il costume da cesso. Siete tanti e siete brutti? Potrete ricreare alla perfezione il cast di Freaks. Avete un colorito un peletto pallido? Siete vestiti da cadavere. E via discorrendo.

E i film? Niente panico. Di seguito trovate una serie titoli di film horror più o meno anticonvenzionali da scegliere a seconda dello scenario: che tipi sono i vostri amici? Cosa propinargli per fare bella figura? Provate con questi.

A) LA CUMPA DEMENZIALE e/o STRAFATTA

I tuoi amici ti accolgono ruttando nel loro mini loft ricavato dal garage della casa di campagna dei genitori, senza sollevare un dito dal divano nel quale sono stravaccati da giorni, circondati da rimasugli di pizza ed infinite scorte d’erba sparse ovunque. La loro capacità di concentrazione si limita a quella sufficiente per alzarsi e andare a pisciare e non sarebbero in grado di elaborare un discorso compiuto nemmeno sotto tortura. Vogliono ridere e soprattutto vogliono evitare di andare in paranoia: l’unica soluzione possibile sono le commedie horror.

    • Deathgasm (Jason Lei Howden – 2015).

      Due teenager metallari mettono su una band (i Deathgasm, appunto) e vivono la loro vita da emarginati tra un disagio e l’altro finché non recuperano un misterioso spartito. Suonandolo, evocheranno inavvertitamente una specie di armageddon demoniaco: a loro l’ingrato compito di porre rimedio al casino prima che l’intera razza umana venga fatta fuori.

    • La babysitter (McG – 2017).

      Cole è un dodicenne che si spaventa di qualsiasi cosa: le punture, i ragni, la sua ombra. Al suo fianco ha però una babysitter fighissima, simpatica e intelligente, che lo difende dai bulli e gli rimbocca le coperte. Chissà se anche lei, come da copione, aspetta che il bimbo dorma per invitare a casa il fidanzato e fare le cosacce? Una notte Cole rimane sveglio proprio per scoprirlo: ma la babysitter sembra più interessata ai sacrifici umani.

    • The Night Watchmen (Mitchell Altieri – 2017).

      Il primo giorno di lavoro è stressante per tutti: nuove facce, tanti nomi da ricordare, non avere la più pallida idea di cosa fare. Il giovane guardiano notturno Rajeeve dovrà anche affrontare insieme ai suoi nuovi colleghi un’epidemia vampirica innescata dal cadavere di un pagliaccio erroneamente lasciata nell’edificio in cui lavora. Sarà un bagno di sangue, flatulenze e battute demenziali.

    • Juan de los muertos (Alejandro Brugués – 2011).

      Un’epidemia zombie dilaga a Cuba, lasciando pochissimi sopravvissuti. Il governo cubano liquida velocemente la questione bollando gli zombie come dissidenti filoamericani. A Juan e ai suoi amici non rimane altro che lanciarsi nel business delle agenzie funebri, anzi post-funebri, riportando i morti viventi nella bara, stavolta in maniera definitiva.

    • Yoga Hosers (Kevin Smith, 2016).

      La noiosa routine delle due adolescenti canadesi Coleen C e Coleen M, fatta di scuola, lezioni di yoga e lavoro in un negozietto di Manitoba, viene interrotta dall’irruzione di un esercito di piccoli mostriciattoli nazisti a forma di bratwurst. Wunderbar!

  • Patchwork (Tyler MacIntyre, 2015).
    Dopo una nottata difficile, tre donne si svegliano in uno strano laboratorio cucite insieme in un unico corpo, ognuna però con la propria coscienza. Volto sfigurato e forza sovrumana, c’è una sola cosa che questa creatura può fare: vendicarsi contro il suo Frankenstein e trovare un fidanzato che piaccia a tutte e tre.

 

B) LA CUMPA HIPSTER

Banditi popcorn e filmacci tradizionali: la notte di Halloween con gli amici hipster si va di centrifugati, film cecoslovacchi senza sottotitoli e brevi pause per ammirare la casa arredata ex novo con elementi fluo di design concepiti da un giappo-rwandese e recuperati da Chernobyl. Faranno finta di conoscere qualsiasi film mai proiettato solo per fare bella figura, persino i titoli che avrete inventato sul momento. L’ideale per un pubblico tanto esigente sono dei raffinati horror indipendenti e d’autore. 

  • A cure for wellness (Gore Verbinski, 2016).
    “C’è un male oscuro dentro di noi, che sale come la bile. E ci lascia l’amaro in fondo alla gola. È lì in ciascuno di voi, seduti intorno al tavolo. Solo quando sappiamo cosa ci affligge possiamo sperare di trovare la cura”. Praticamente è il detox. Per questo tanti ricconi decidono di affidarsi alle cure di un misterioso istituto svizzero che promette loro una guarigione da certi mali che affliggono businessmen e borghesi.

    • It Follows (David Robert Mitchell, 2014)
      Jay fa sesso col suo nuovo fidanzatino e anziché beccarsi la clamidia si trova addosso una terrificante maledizione: essere seguita 24/7 da persone che vede solo lei. L’unica soluzione per liberarsene è passare il male a qualcun altro.
      Il caro vecchio spauracchio delle malattie sessualmente trasmissibili fa capolino in un horror dall’atmosfera vintage e raffinata.

    • Darling (Mickey Keating – 2015)
      Darling è una ragazza che indossa abiti di classe e acconcia i capelli come negli anni Sessanta. Ha solo un piccolo problema: è completamente pazza. Un po’ Colazione da Tiffany e un po’ Repulsion in chiave espressionista. Il bianco e nero rende il sangue molto chic.

    • The Invitation (Karyn Kusama – 2015)
      Un invito a cena, un gruppo di gente ben educata che scambia convenevoli in una bella villa in quel di Hollywood: è tutto perfetto, se non fosse per l’angosciante sensazione che qualcosa non stia andando come dovrebbe. Paranoia o semplice cena borghese?

    • The Cremator – L’uomo che bruciava i cadaveri (Juraj Herz – 1969)
      Il film cecoslovacco c’è davvero: parla di un addetto al forno crematorio di Praga che da bravo borghese si divide tra maniere affettate e vizietti segreti. Ma la sua grande passione è l’incenerimento dei corpi. Non si può definire, tecnicamente un horror, ma un capolavoro della Nuova Onda (i vostri amici sapranno senz’altro di cosa si tratta) fatto di immagini evocative e inquietanti, delirante misticismo ideologico e humour nero.

    • The Addiction (Abel Ferrara – 1995)
      Il problema di essere filosofi è quell’abitudine a mettere in discussione qualsiasi aspetto della propria vita. La giovane Kathleen, ossessionata dall’idea di scoprire quale sia l’origine del male, si spinge un po’ troppo oltre con le ricerche e viene trasformata in vampiro: dovrà imparare a conciliare la sua attitudine al pensiero con la sua nuova dipendenza. E riuscire a laurearsi. Ambientazione newyorkese e pellicola in bianco e nero. Più ricercato di così…


C) LA CUMPA VIOLENTA

I tuoi amici si mostrano insensibili a qualsiasi visione estrema,  sbadigliano di fronte agli slasher e si animano solo vedendo morti sanguinolente, torture e sofferenza sparsa. Dopo esservi assicurati che non siano psicopatici e che sia sicuro andare a vedere film con loro in un ambiente chiuso e non controllato, provate con una serie di finti snuff e horror dell’eccesso. I meno famosi chiaramente, supponendo che le serie dei guinea pig e di Human Centipede siano già stati viste. 

  • Life and death of a porno gang (Mladen Djordjevic – 2009)
    Un anno prima di A Serbian film, c’era questo. Meno estremo ma molto più credibile, racconta il percorso artistico di un giovane regista, Marko, che sognando una carriera artistica sfavillante si trova a dirigere porno dozzinali prima, snuff movie ben pagati poi. In giro per la Serbia a capo della sua “gang”, a fare da sfondo sono i postumi delle guerre balcaniche.

      • The Poughkeepsie Tapes  (John Erick Dowdle – 2007)
        Le riprese amatoriali della cattura, delle sevizie e dell’uccisione di alcune vittime da parte di un serial killer fanno bella mostra di sé in una vasta collezione di vhs trovate dalla polizia. La qualità video è infima per ovvi motivi, ma si compensa con la sadica fantasia dell’assassino.

       

  • Orozco el embalsamador (Kiyotaka Tsurisaki, 2001)
    Froilan Orozco lavora come imbalsamatore in una delle parti più povere e violente di Bogotà. A filmarne il lavoro quotidiano è il giapponese Tsurisaki, il fotografo della morte. Cadaveri svuotati delle interiora, riempiti con stoffa e materiali di recupero e sistemati alla bell’e meglio. Tutto rigorosamente dal vero, perché è un documentario.

  • Cat sick blues  (Dave Jackson – 2015)
    Gatti vivi, gatti morti, gatti star di YouTube, costumi un po’ bdsm da gatti, gente ossessionata dai gatti. E tanta malata follia. Cat Sick Blues ha come protagonisti un serial killer impegnato nella realizzazione di un bizzarro rituale per riportare in vita il suo compianto gatto e la youtuber più sfigata della storia. Dal loro incontro non verrà fuori nulla di buono, soprattutto per lei.

D) LA CUMPA FEMMINISTA

Girl Power! Le tue amiche sono femministe convinte, o magari no, ma sono stufe di film per gli uomini girati dagli uomini. E ci sono tante bravissime registe (ci sono quasi sempre state, a dire il vero) a cimentarsi in quel genere che è stato recentemente etichettato come “horror femminista“.  E ci sono altrettanti film in cui le eroine indiscusse sono le donne. Come ad esempio:

    • American Mary (Jane & Sylvia Soska, 2012). Mary è una giovane e bella studentessa di chrirurgia in cerca di soldi e di vendetta. Sarà il mondo delle body modification illegali a fornirle entrambe le cose. Morale della favola: non fate incazzare mai qualcuno in grado di maneggiare un bisturi.

  • A girl walks home alone at night (Ana Lily Amirpour – 2014)
    Una giovane vampiressa senza nome e senza paura pattuglia le strade di Bad City, un’ipotetica Teheran postmoderna, in cerca di cattivi da punire, come in un film western. Tra una scorpacciata di sangue e l’altra incappa però nell’amore. E ora, che si fa? Film un peletto hipster, ma davvero bello e intenso.

    • Quarries (Nils Taylor- 2016)Un gruppo di donne con esperienze traumatiche alle spalle si avventura nel bosco per un’escursione, nelle intenzioni, terapeutica. Sfortunatamente incappa in un gruppo di uomini violenti il cui unico scopo è cacciarle e ucciderle a mo’ di prede. Una specie di Descent, ma qui il volto dei mostri è tristemente familiare.

    • XX ( Roxanne Benjamin, Karyn Kusama, St. Vincent, Jovanka Vuckovic – 2017)
      Antologia horror da quattro episodi diretti da donne e interpretati da donne alle prese con problemi “da donna”: la famiglia, i bambini impiccioni che smettono di mangiare per sempre, il cadavere del marito di cui sbarazzarsi, i figli adolescenti problematici, la casa da tenere in ordine, cose così.

    • I spit on your grave (Meir Zarchi – 1978)Grande classico, del quale è stato fatto un remake nel 2010. Jennifer è una bellissima scrittrice che cerca pace e ispirazione in una casa isolata sul lago. Purtroppo troverà solo quattro uomini che la violenteranno e sevizieranno fino a lasciarla quasi morta. Quasi. La vendetta non è mai stata così dolce.

    F) LA CUMPA IGNORANTE

  • I tuoi amici hanno la sensibilità artistica di una mattonella sbeccata, guardano ancora la televisione e credono che Murnau sia una parolaccia in rumeno. Non capiscono assolutamente nulla di cinema e per loro qualsiasi cosa che si elevi al di là dei cinepanettoni è l’equipollente della Corazzata Kotiomkin.

    Non sforzatevi a cercare roba interessante e andate tranquilli con i vari Paranormal Activity, Annabelle, The Conjuring e The Ring. Alla fine diranno comunque “che cagata”, ma almeno non li troverai tutti addormentati sul divano.

    G) LA CUMPA ARRAPATA

I vostri amici in realtà vorrebbero guardare un porno, magari non in gruppo, solo che le circostanze vi hanno portati a essere insieme per la notte di Halloween e a dover rinunciare. Non del tutto però: per gli inguaribili segaioli esiste una gran quantità di horror erotici che non lesinano su tette, culi e accoppiamenti vari. 

      • Zombie Strippers (Jay Lee – 2008)Il titolo è di per sé esaustivo: ci sono delle spogliarelliste che si trasformano in zombie. Ma i cadaveri in decomposizione che ballano sensuali sembrano avere un particolare fascino per i clienti del night club in cui dilaga l’epidemia: perché non approfittarne per tirare su ancora più soldi?

        • Le notti erotiche dei morti viventi (Joe D’Amato, 1980)Zombie, riti voodoo, location esotica e gente che scopa ovunque. C’è ben poco di “erotico” in questo porno camuffato da horror di Joe D’Amato, grande capostipite del genere. La cosa buffa è che ha anche una trama.

      • Deadgirl (M. Sarmiento, G. Harel – 2008)Due ragazzi col vizio di bigiare scuola scoprono una donna legata a un lettino rinchiusa da qualche parte in un edificio abbandonato. Lei è bellissima ed è una specie di zombie, irrimediabilmente morta ma in grado di muoversi e in qualche modo senziente. Loro non brillano per buon gusto e decidono di usarla come una sex doll in carne (decomposta) e ossa. Contenti loro.

      • NekromantikJörg Buttgereit – 1987)

        La storia romantica per eccellenza: c’è il sentimento, c’è la passione, c’è l’intesa, c’è la trasgressione. L’unico problema è che lui non è abbastanza morto: nulla che la forza dell’amore non riuscirà a superare.

     

     

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