Incubus (1966): esperanto, maledizioni e demoni con il capitano Kirk

Per quanto possa sembrare strano, il titolo di questo post non è stato assemblato utilizzando parole a caso: Incubus  di Leslie Stevens (1966) è una pellicola recitata in esperanto, funestata da una sorte maledetta e con protagonista William Shatner, interprete dello storico capitano Kirk in Star Trek.

Girato in California, Incubus è ambientato nel villaggio immaginario di Nomen Tuum, meta di pellegrinaggi da parte di vanitosi e sfregiati per la presenza di un pozzo la cui acqua ha degli effetti prodigiosi su chi la beve, rendendo più belli. Un’occasione ghiotta per i demoni che dimorano nel villaggio alla costante ricerca di anime facilmente corruttibili da dannare. Tra loro c’è Kia (Allyson Ames), una giovane, bellissima e ambiziosa demonessa che mira a conquistare l’anima di un puro di cuore. E la scelta ricade su Marc (William Shatner), giovane soldato giunto al pozzo per curare certe vecchie ferite di guerra. Il problema è che corrompere la sua anima non sarà facile: il rischio è di essere colpiti dagli strali taglienti dell’amore. Kia ci prova ugualmente, ma tra una tentazione e l’altra a cascare come una pera e rimanere stregata sarà proprio lei, mentre il poverino non la sfiora con un dito perché vorrebbe portarla all’altare e fare tutto in grazia di Dio. Bisognerà scomodare un demone superiore, l’incubus del titolo, per salvare il salvabile, anzi per dannare il dannabile, all’interno dell’infinita guerra tra il bene e il male per la contesa delle anime.

Se è vero che Incubus è un film dalla trama semplice, la cui atmosfera bizzarra risulta inquietante solo a tratti, va detto che a coinvolgere di più è la sua incredibile storia: già a partire dal fatto che è stato interamente recitato in esperanto, una lingua inventata a fine ottocento dal polacco Zamenhof, e mai doppiato per esplicita volontà del regista. Che però ha assemblato un cast di attori che l’esperanto non lo conoscevano affatto, con evidenti e sgradevoli ripercussioni sulla pronuncia di parole imparate a memoria: sembra che la comunità degli esperantisti non abbia gradito.
A proposito del cast: il film non ha portato troppa fortuna agli attori, fatta eccezione per i due protagonisti principali William Shatner – che vedremo appunto in Star Trek – e Allyson Ames, la conturbante Kia. E mentre Ann Atmar, che aveva interpretato il ruolo della sorella di Marc, si toglieva la vita a soli ventisette anni poco dopo la fine delle riprese, l’attore serbo Milos Milos, l’Incubus, veniva trovato morto insieme alla sua amante Carolyn Mitchell (da poco separatasi dall’attore Mickey Rooney, una storia che farebbe impallidire gli sceneggiatori di Beautiful) in quello che fu classificato, non senza chiacchiere e sospetti, come un caso di omicidio-suicidio. Inoltre la figlia dell’attrice Eloise Hardt, che in Incubus interpretava la demonessa più anziana, appena due anni dopo veniva barbaramente uccisa, dopo essere stata stuprata e torturata, da un membro della famiglia Manson.

Per completare il pedigree della sfiga e piazzare Incubus nella hall of fame dei film maledetti, basti sapere che dopo le proiezioni ad alcuni festival, la pellicola originale non venne mai più trovata, e che fu considerata persa fino al 1996, quando venne a galla una copia conservata alla Cinémathèque Française. Dopo quindi trent’anni di mancate visioni, Incubus è uscito dall’oblio ma rimane pur sempre un horror tra i meno conosciuti. Chi non teme le maledizioni, può trovarlo integralmente su YouTube, da dove difficilmente potrà sparire di nuovo.

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