Creep 2, le burle di un incorreggibile psicopatico

* Attenzione: potrebbero esserci spoiler rilevanti sulla trama*

Qualche giorno fa parlavo di Troll 2 con un’amica e, mentre cercavo inutilmente di spiegarle perché fosse importante guardarlo almeno una volta nella vita, lei m’ha chiesto: “Non dovremmo guardare il primo Troll e poi il secondo?”. Ovviamente no, nel caso della pellicola di Fragasso non serve. Ma nel caso di Creep 2 sì, quindi è necessario fare un piccolo passo indietro.

Creep è un horror found footage del 2014, diretto da Patrick Brice e interpretato dallo stesso regista nel ruolo di Aaron, un ingenuo videomaker, e da quel mattacchione di Mark Duplass nel ruolo di Josef, un eccentrico individuo dai comportamenti gioviali ma poco rassicuranti. L’occhio della videocamera è quello di Aaron, assoldato da Josef tramite un annuncio su Craigslist per girare quello che ritiene essere un normalissimo video destinato a un figlio non ancora nato. Attraverso le riprese, lo spettatore capisce fin da subito che c’è qualcosa che non va e all’inquietudine di sapere che la vittima è in trappola si aggiunge lo straniamento nel non vederla fuggire a gambe levate alla prima occasione e il disagio di assistere agli scherzi inquietanti e ai deliri esibizionistici di Josef. Come prevedibile, le cose per Aaron non si mettono bene.

Creep 2 del 2017, di nuovo regia di Patrick Brice e di nuovo Mark Duplass protagonista, ricomincia più o meno da dove l’avevamo lasciato: Josef (che ora si fa chiamare Aaron), continua a commettere indisturbato i suoi omicidi, seguendo più o meno lo stesso modus operandi, finché non viene fermato dal più letale degli assassini: l’età! Egli sta infatti per compiere quarant’anni e uccidere sta diventando per lui sempre meno stimolante. A dargli una scossa ci pensa però Sara, una ragazza in gamba che fa cose interessantissime delle quali non importa niente a nessuno (batti il cinque, sorella!).
Sara conduce una web serie di scarso successo, “Encounters“, in cui ogni episodio è una sorta di breve shockumentary diluito che indaga tra le bizzarre abitudini di perfetti sconosciuti scovati on line. Inevitabilmente, entra così in contatto col nostro tramite un succulento annuncio. E qui succede il prodigio: perché Aaron mette subito le carte in tavola, rivelando di essere un serial killer con trentanove omicidi all’attivo e Sara, non abbastanza scema da non intuire che l’uomo possa essere davvero pericoloso ma sufficientemente disperata da voler tentare il tutto e per tutto pur di portare a casa il filmato definitivo che rilanci la sua web serie, decide di stare al gioco, prendendo il suo interlocutore in contropiede e puntando tutto sulla dominazione psicologica del suo potenziale assassino. Inizia così un panegirico di burle e contro-burle tra i due che getta benzina sul fuoco di una mente disturbata e che, nuovamente, tiene lo spettatore sospeso tra l’inquietudine di sapere che la vittima è in trappola e lo straniamento nel non vederla fuggire a gambe levate alla prima occasione.

Il film si appoggia totalmente alla recitazione e al carisma dei due protagonisti: questa caratteristica è al contempo la forza e la fragilità della pellicola, che tende a smarrirsi quando, alla fine di un dialogo delirante o dell’ennesimo giochetto tra un assassino in cerca di stimoli adrenalinici e una videomaker con un patologico bisogno di autoaffermazione, rimane poca sostanza intorno alla quale agire, come quando la small talk tra due conoscenti si interrompe dopo una pausa di silenzio durata un po’ troppo a lungo per essere ignorata.

Al di là dell’equilibrio – precario, ma ben mantenuto – tra horror e commedia, Creep 2 apre una finestra su un mondo iperconnesso fatto di solitudini, stranezze, di crisi figlie del benessere e necessità originate dalla noia, di ricerca dell’estremo come cura dall’abulia e di prigioni mentali. Questo è il significato di “Encounters“, la finta web serie che scimmiotta lo stile documentaristico di Vice e spiattella pubblicamente aspetti estremamente privati della vita di sconosciuti che cercano online qualcuno con cui condividere la loro vacua eccentricità. Questa è la crisi dell’assassino, un uomo curato e benestante che beve centrifugati, affitta case di lusso e che con la promessa di un migliaio di dollari si compra le vite degli altri. Questo è l’input che porta una ragazza forte e intelligente a spingersi sempre più in là e rischiare ogni cosa per scalare la vetta e raggiungere il traguardo più importante per l’occidentale medio: il successo. Preferibilmente online.

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