Chi la fa l’aspetti e soprattutto non si deve profanare il sonno dei morti, altrimenti succedono cose poco piacevoli. Queste le premesse di Notte Nuda, il nuovo film di Lorenzo Lepori presentato in anteprima e in versione “raw” la scorsa settimana al Fermo Immagine – Museo del Manifesto Cinematografico di Milano.
Ambientazione silvestre colma di mistero e atmosfera plumbea decisamente più greve rispetto alla placida semplicità delle stradine di Casalpusterlengo in cui era ambientato il precedente Catacomba, Notte Nuda è un susseguirsi di presagi funesti, resurrezioni empie e disgrazie di varia entità.
Protagonisti delle vicende sono i due amici di vecchia data Paolo e Andrea – quest’ultimo interpretato da Pascal Persiano, plasmato da esperienze recitative fondamentali e totalizzanti nel mondo del terrore italico come Paganini Horror, Dèmoni 2, CentoVetrine – e Milena, una bellissima ragazza dal fare disinibito. Senza perdere tempo con i convenevoli, i tre si lasciano andare a una notte di bagordi, sesso e droga che finisce ovviamente in tragedia, con la morte più o meno accidentale della ragazza. Ma come recita un antico adagio, “la bamba porta consiglio”: i nostri decidono saggiamente di occultare il cadavere della donna, opportunamente sezionato e riposto in valigia, seppellendolo nel bosco con la pendenza più ripida di tutto il territorio toscano. Il coefficiente di difficoltà aumenta con l’apparizione di alcune presenze decisamente ostili nascoste tra gli alberi.
Notte Nuda è un trionfo del prostetico, quello fatto bene, d’ispirazione vintage ma dalla realizzazione sorprendentemente curata. Lo stesso principio si applica alla sceneggiatura che ricalca certi fumetti licenziosi degli anni Settanta e Ottanta e alla regia attenta ai dettagli, sempre nel solco del B-movie, del cinema di genere e delle produzioni indipendenti low budget: pare insomma che l’horror italico sia ancora vivo e lotti insieme a noi.