La quarta edizione del Cine Underground Film festival, dedicata al cinema horror, sci-fi, trash, action e tenutasi dal 2 al 9 ottobre al Circolo Gagarin di Busto Arsizio, ha regalato una lunga serie di perle indimenticabili – tra lungometraggi, cortometraggi e incontri a base di lacrime e sangue, sperma e lubrificanti, alieni e creature, fantasmi e mostriciattoli. I vincitori delle varie categorie li trovate qui, mentre questi di seguito sono alcuni dei titoli visti nel corso dei tre giorni di proiezioni:
WE’RE NOT HERE TO FUCK SPIDERS
(Australia, 2022 – regia di Josh Reel)
Una casa occupata, un gran numero di telecamere nascoste e una lunga registrazione rubata che immortala i crimini, gli abusi, le violenze e gli eccessi di un gruppo di criminali, impegnati nello spaccio e nel consumo di droga e nell’esecuzione di furti e mattanze su commissione. Nel corso di una settimana, assistiamo a torture, festini, stupri, risse mentre le dinamiche tra il violento leader del gruppo, i suoi fedelissimi amici, la sua ragazza costretta in schiavitù, le altre gang della zona e dei poliziotti corrotti danno vita a un plot denso e pieno di dolore, che colpisce dritto nello stomaco. We’re not here to fuck spiders è un found footage che rende onore a questo sottogenere, giocando sulla verosimiglianza del contesto, sulla crudezza della narrazione e sull’agghiacciante e statica acriticità delle scene riprese, sfuggendo ai cliché della shaky camera, delle inquadrature al buio prive di una qualsivoglia ratio e della stessa presenza gratuita di un cameraman impegnato nel riprendere ogni-singolo-momento nelle circostanze più improbabili, che infatti in questo film è assente. Quel che c’è è un’asfissiante aura di cupa disperazione, un senso di svuotamento, impotenza e sconfitta al cospetto di esseri umani le cui esistenze vengono svalutate fino a perdere del tutto di senso e valore.
THE BRILLIANT TERROR
(Stati Uniti, 2021 – regia di Paul Hunt e Julie Kauffman)
Cosa significa realizzare un film horror indipendente con zero budget, oggi, negli Stati Uniti? Come si presenta il panorama di queste produzioni scalcinate fatte di buone idee, soluzioni artigianali e tanto amore per il genere più frainteso e bistrattato del panorama cinematografico? Come funziona la realizzazione di un cortometraggio, o di un lungometraggio, per gli amanti di quello che in America viene definito grassroot horror, traducibile approssimativamente come produzioni horror “dal basso”? A spiegarcelo con dovizia di dettagli è un interessantissimo documentario, attraverso i racconti, i dietro le quinte e gli aneddoti di alcuni registi indipendenti e addetti ai lavori, aprendo le porte su una dimensione fatta di difficoltà economiche, escamotage ingegnosi, delusioni e costanti cambiamenti di piani, supporto di amici e familiari e tanto altro. Quello che emerge è il ritratto sincero e commovente dell’amore incondizionato per l’horror da parte di chi l’horror lo fa e lo vive attivamente. Protagonista di spicco il regista ed effettista Mike Lombardo, istrionico affabulatore che dalla Pennsylvania – luogo in cui vive, lavora e s’industria nel dare vita a cortometraggi horror di produzione locale – ha presenziato al Cine Underground regalando sorrisi, emozioni e un assaggio della dura realtà, per nulla patinata, correlata al mondo del cinema di genere indipendente. The Brilliant Terror è un documentario appassionante che ogni nerd dell’horror dovrebbe vedere.
ORESTE ORIGINS
(Pavia, 2021 – regia di Alex Fleming)
Dato che a volte è difficile affrontare certi argomenti centrandone subito il cuore con l’adeguata preparazione psicologica, ci girerò un po’ attorno. In Uganda esiste una casa di produzione cinematografica chiamata Wakaliwood, specializzata in film d’azione a bassissimo budget. I registi di Wakaliwood non dispongono dunque dei mezzi tecnologici adeguati per realizzare gli effetti speciali, ma a loro non interessa e li fanno lo stesso. Con risultati piuttosto discutibili, certo, ma anche con una creatività esplosiva che ha dell’incredibile e che ha suscitato un certo interesse negli Stati Uniti, sfociando nella proiezione reiterata del film cult “Bad Black” a un festival di Seattle nel 2017.
In India esiste un ramo dell’industria cinematografica indiana chiamata Bollywood che non credo abbia bisogno di presentazioni, votata a un certo gusto kitsch nella realizzazione di scene dal pathos eccessivo e con effetti speciali talvolta di fattura non proprio raffinata.
A Pavia invece esiste la Degeneration Pictures, che in qualche modo può essere considerata l’equipollente lombardo di Wakaliwood per aver realizzato un film, nelle intenzioni il primo di una saga, fatto di effetti speciali orripilanti e interpretazioni improponibili da parte di attori non professionisti, presi (letteralmente e per puro caso) dalla strada. Oreste Origins è il racconto in salsa martirologico-complottista della nascita di un non-eroe che lotta contro poteri molto più forti e grandi di lui, alla ricerca della giustizia e della verità.
Per i più temerari, l’intero film è disponibile su YouTube:
Tra i tanti cortometraggi proiettati, degni di nota il cult statunitense N.A.N.C.I.E. The Fleshy-Headed Mutant di Scott Grenke, il sensuale Endlessnessism di Liam Clark e l’esilarante Creature From The Back Lagoon di Federico Scargiali:
La brutta notizia è che il Cine Underground film festival edizione 2022 – che oltre a essere un concorso di cortometraggi e lungometraggi è stato anche un evento culturale, con la presentazione del libro “Orrore e Pregiudizio” dell’illustratrice Simona Tell e con l’allestimento di una mostra di locandine realizzate dall’orgoglio nostrano Giorgio Credaro, nonché un bellissimo momento di aggregazione per veri appassionati del cinema di genere – è terminato. La buona notizia è che sono già state annunciate le date per il prossimo anno: 1 – 6, 7, 8 ottobre 2023.