Ci siamo passati tutti: l’appartamento in condivisione con perfetti sconosciuti, i piatti sporchi lasciati dal giorno prima, le piccole insopportabili abitudini altrui, dover pulire divani e pareti dal sangue delle vittime, non disturbare i vicini. La convivenza non è mai facile, soprattutto se a doversi dividere gli spazi sono quattro vampiri europei emigrati in Nuova Zelanda.
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[Recensione] The Lure: Sirenetta Horror Picture Show
Metti una sera in un night club polacco due sirene, disco music in sottofondo, paillettes e luci stroboscopiche tutt’intorno, voci ammalianti e grosse code di pesce servite agli sguardi affamati degli spettatori. Aggiungi una versione un po’ horror e un po’ spinta della Sirenetta di Andersen e ottieni The Lure (titolo originale: Córki dancingu) di Agnieszka Smoczynska, un musical horror polacco presentato lo scorso anno al Sundance Festival.
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A girl walks home alone at night: l’amore è un morso mai dato
La prima cosa che ho fatto dopo aver guardato A girl walks home alone at night di Ana Lily Amirpour è stata rimanere ferma a fissare il vuoto pensando di aver appena visto uno dei film più belli del nuovo millennio e che se mai avessi aperto un blog sul cinema horror indipendente – cosa che ho effettivamente fatto qualche tempo dopo – avrei voluto dargli un nome che in qualche modo potesse richiamarne il titolo. Ma “Horror Vacui” funzionava meglio di ” A girl watches movies alone at night” e me ne sono fatta una ragione.
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Deathgasm: metal is the way (to summon a demon)!
Non si può parlare di un film divertente e un po’ cazzone in maniera noiosa e seria, quindi prima di procedere con le spiegazioni di rito, è indispensabile fare una premessa per entrare nel mood:
BRUTAL!
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Be my cat, un ottimo horror per Anne Hathaway (in cui per fortuna non compare mai)
Non è facile essere un regista completamente pazzo, avere la malsana idea di fare un film con Anne Hathaway e allo stesso tempo pochissimi soldi per realizzarlo.
Il risultato non potrà che essere una pellicola che sfocia nel delirio: è ciò che accade in Be my cat: A film for Anne del rumeno Adrian Tofei, film brillante e per qualche motivo non troppo sdoganato che racconta le peripezie malate di un regista seriamente intenzionato a girare un film con l’attrice che ci ha regalato interpretazioni memorabili in capolavori del cinema quali “Pretty Princess”, “Il diavolo veste Prada” e “Appuntamento con l’amore”.
Lake Mungo, scatole cinesi di paura
Quando un horror riesce a disorientare, stupire e allo stesso tempo spaventare, significa che è un buon horror. Poco importa che non sia granché famoso o che sia stato realizzato con un budget incredibilmente basso. Lake Mungo, una produzione indipendente del 2008 diretta da Joel Anderson,maneggia con maestria alcuni meccanismi stantii dell’horror, regalando un amalgama intelligente di found footage e mockumentary.
Cat Sick Blues: l’eterno connubio tra amore per i gatti e psicopatia
Questa recensione contiene spoiler rilevanti sulla trama. Se non hai ancora visto Cat Sick Blues, consiglio di rimediare subito, prima di tornare a leggere questo post.
Essere scelti da un gatto – perché sì, è lui a scegliere voi e se pensate il contrario probabilmente avete dei cani – è un privilegio estremamente comune (i gatti sono tanti e quella ciotola non si riempirà certo da sola) ma non per questo di scarso valore. Quando un gatto entra nella vostra vita, cioè nella vostra casa, non vorrà uscirne più. O meglio, vorrà uscirne per poi rientrare, per questo è bene che la porta resti sempre aperta.
Ecco, in Cat Sick Blues (2015) succede una cosa del genere, ma con un serial killer.
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Green Room – All nazis must die
Ogni volta che assistete a un concerto, vi chiedete mai cosa ci sia dietro, come funzioni il meccanismo che porta un determinato gruppo a suonare in un determinato locale? Molte band si affidano alle agenzie di booking, che fanno da intermediari tra i musicisti e i gestori dei locali e si smazzano tutte le incombenze logistiche legate al tour, dall’accordo sui pagamenti alla ricerca di vitto e alloggio, dalle indicazioni per i tecnici del suono alla programmazione delle date. Altre invece optano per il più economico fai-da-te, un po’ come gli Ain’t rights, il gruppo punk squattrinato protagonista di Green Room, pellicola del 2015 diretta dallo statunitense Jeremy Saulnier.