Archivi tag: 2015

[Recensione] The Lure: Sirenetta Horror Picture Show

Metti una sera in un night club polacco due sirene, disco music in sottofondo, paillettes e luci stroboscopiche tutt’intorno, voci ammalianti e grosse code di pesce servite agli sguardi affamati degli spettatori. Aggiungi una versione un po’ horror e un po’ spinta della Sirenetta di Andersen e ottieni The Lure  (titolo originale: Córki dancingu) di  Agnieszka Smoczynska, un musical horror polacco presentato lo scorso anno al Sundance Festival.
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Deathgasm: metal is the way (to summon a demon)!

 

Non si può parlare di un film divertente e un po’ cazzone in maniera noiosa e seria, quindi prima di procedere con le spiegazioni di rito, è indispensabile fare una premessa per entrare nel mood:

BRUTAL!

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Film horror del 2015: i migliori, che forse non avete ancora visto

Il 2017 sta per volgere al termine e probabilmente la roba di due anni fa sembra vecchiume visto e stravisto. Però c’è un però: riguarda quel pasticciaccio brutto delle date dei film, che varia a seconda che si consideri l’anno di realizzazione, quello della prima presentazione pubblica, o quello dell’uscita al cinema o in home video, dvd, bluray. Perché soprattutto per quanto riguarda il circuito indipendente, possono passare anni prima che un film venga distribuito nelle sale, o su supporto digitale, magari dopo essersi fatto un bel giro tra i festival di cinema. E ancora, l’anno della release non  sempre è il medesimo per ogni nazione. Tutto questo per dire che, nell’elencare i film horror del 2015, farò riferimento all’anno di produzione del film secondo quanto riportato su Imdb. Ed è per questo che vedrete titoli come Anguish o The Devil’s Candy, usciti da poco nel nostro Paese.

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The Devil’s Candy: il metal non è la musica del demonio.

Più o meno. C’è  che in questo film la musica metal, in netta controtendenza rispetto alla stragrande maggioranza dei film a tema,  ha anche un potere salvifico. I demoni li tiene a bada, non li evoca. E finalmente viene dato il giusto rilievo alla natura tenera e coccolosa  dei metalhead.

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Be my cat, un ottimo horror per Anne Hathaway (in cui per fortuna non compare mai)

Non è facile essere un regista completamente pazzo, avere la malsana idea di fare un film con Anne Hathaway e allo stesso tempo pochissimi soldi per realizzarlo.

Il risultato non potrà che essere una pellicola che sfocia nel delirio: è ciò che accade in Be my cat: A film for Anne del rumeno Adrian Tofei, film brillante e per qualche motivo non troppo sdoganato che racconta le peripezie malate di un regista seriamente intenzionato a girare un film con l’attrice che ci ha regalato interpretazioni memorabili in capolavori del cinema quali “Pretty Princess”, “Il diavolo veste Prada” e “Appuntamento con l’amore”.

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Zombie Cats from Mars: i gattini non sono quel che sembrano (ma sono troppo carini lo stesso)

Che i gatti abbiano una naturale propensione all’omicidio è cosa nota. Tra graffi profondi in prossimità delĺa giugulare, alito all’essenza di morte e sgambetti tattici, la vita di chiunque abbia un gatto in casa è costantemente in pericolo.

La maggior parte dei felini si limita però a contenere la propria furia omicida per tenere in vita il dispensatore semiautomatico di cibo e coccole, mentre in Zombie Cats from Mars il patto di non belligeranza tra felini e umani viene infranto e gli adorabili pelosetti passano all’attacco, uccidendo chiunque abbiano a tiro, sotto l’influenza mentale di un cattivissimo gatto-divinità proveniente da Marte, dove nei tempi antichi gli uomini lo avevano mandato in esilio e dal quale esso ritorna affamato di vendetta. Okay.

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Cat Sick Blues: l’eterno connubio tra amore per i gatti e psicopatia

Questa recensione contiene spoiler rilevanti sulla trama. Se non hai ancora visto Cat Sick Blues, consiglio di rimediare subito, prima di tornare a leggere questo post.

 

Essere scelti da un gatto – perché sì, è lui a scegliere voi e se pensate il contrario probabilmente avete dei cani – è un privilegio estremamente comune (i gatti sono tanti e quella ciotola non si riempirà certo da sola) ma non per questo di scarso valore. Quando un gatto entra nella vostra vita, cioè nella vostra casa, non vorrà uscirne più. O meglio, vorrà uscirne per poi rientrare, per questo è bene che la porta resti sempre aperta.
Ecco, in Cat Sick Blues (2015) succede una cosa del genere, ma con un serial killer.

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Green Room – All nazis must die

Ogni volta che assistete a un concerto, vi chiedete mai cosa ci sia dietro, come funzioni il meccanismo che porta un determinato gruppo a suonare in un determinato locale? Molte band si affidano alle agenzie di booking, che fanno da intermediari tra i musicisti e i gestori dei locali e si smazzano tutte le incombenze logistiche legate al tour, dall’accordo sui pagamenti alla ricerca di vitto e alloggio, dalle indicazioni per i tecnici del suono alla programmazione delle date. Altre invece optano per il più economico fai-da-te, un po’ come gli Ain’t rights, il gruppo punk squattrinato protagonista di Green Room, pellicola del 2015 diretta dallo statunitense Jeremy Saulnier.

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