Proprio come la rimozione tardiva degli addobbi natalizi, difficile ma necessaria, la stesura della grande lista sui film horror del 2019 da non perdere รจ ostica ma indispensabile: non si tratta di una classifica nรฉ di un best of, quanto piuttosto di un elenco di titoli ingiustamente sottovalutati o poco conosciuti dello scorso anno. Vale lo stesso principio applicato ai film horror del 2017 e ai film horror del 2018: niente sacra triade di prequel, sequel, remake e poco spazio alle pellicole sulle quali si รจ giร scritto tanto, come il pantagruelico Midsommar di Ari Aster, lo stra-chiacchierato Suspiria di Guadagnino, il divisivo e poco compreso Us di Jordan Peele, l’eccentrico e tanto atteso The Lighthouse di Robert Eggers o l’insuperabile The house that Jack built di Lars Von Trier.
Prendi un collegio abitato da suore, aggiungi un lesbo-patto con il Diavolo, amalgama con tantissime urla da soap opera latinoamericana e ottieni Alucarda diย Juan Lรณpez Moctezuma. La ricetta base di questo film messicano sembra facile, ma il condimento รจ molto piรน ricco di quanto non possa sembrare a un primo assaggio.
Intanto c’รจ il regista, Moctezuma, che รจ anche un collaboratore di Jodorowskj e che per questo non potrร fare a meno di insaporire la sua pellicola con un velato misticismo fiabesco, che anni dopo Guillermo Del Toro (tra registi “horror” MENO amati da chi scrive, NdA)ย non potrร fare a meno di apprezzare e omaggiare.
Poi c’รจ l’inevitabile accostamento a due film ben piรน famosi e pregiati:ย I Diavoli di Ken Russel, seppur con tutte le differenze del caso, per l’affinitร tra le scene di isteria collettiva e invasamento di attraenti suorine, sul ciglio della nunxploitation e Carrie di Brian De Palma per alcune palesi analogie visive nel finale. E in un circolo vizioso che va per aspera ad astra – piรน aspera che astra, a dirla tutta – si passa dall’omaggio alla letteratura del Marchese de Sade a una recitazione da telenovelas con tanto di urla finte riproposte con cadenza regolare di una ogni trenta secondi.
Alucarda รจ un’adolescente inquieta e dagli scarsi freni inibitori, con un aspetto piuttosto dark, lunghi capelli scuri a incorniciare lo sguardo e vestito nero goticheggiante a disegnarne la sagoma. Essa vive in un orfanotrofio simile a una casa rupestre gestito da suore che indossano strani e palesemente scomodi vestiti color cipria che sembrano creazioni di Gucci sotto mescalina:
Nata sotto una cattiva stella e genuinamente votata al male, Alucarda seduce la sua compagna di stanza Justine, coinvolgendola in una serie rocambolesca di vicissitudini che comprendono un patto col demonio in salsa lesbo, un soffocante rapporto d’amore, la possessione demoniaca, un esorcismo in chiave bdsm con tanto di crocifissione da nuda e torture, la morte di Justine, una breve resurrezione della stessa sotto forma di demone grondante sangue, l’eliminazione definitiva a suon di acido muriatico e un paio di denunce per disturbo della quiete pubblica.
Quello di Moctezuma รจ un film visionario e quasi ingenuo, dalla realizzazione imperfetta che ne mina la credibilitร ma che gli assicura un posto tra i film di culto che raccontano un’epoca, gli anni Settanta, lasciando intravedere in filigrana gli argomenti caldi di un decennio allucinato: la ribellione sessuale, un ritorno alla natura e alla nuditร , l’esoterismo, la ricerca di culti alternativi a quello cattolico e cristiano. Impossibile prenderlo sul serio ma difficile non apprezzarlo e rimanere sorpresi dal paradossale iato filmico tra buone e cattive idee, genuinitร e povertร della sceneggiatura, carisma dei personaggi e scarsa capacitร recitativa del cast.