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AMORE TERRORE / Breve guida alle storie d’amore nel cinema horror – Parte #1

Inutile girarci intorno: ogni storia d’amore è un po’ anche una storia d’orrore. La prova sta in quel lungo brivido di paura che ogni singola volta corre veloce dall’amigdala al duodeno al solo pensiero di avere a che fare con il proprio ex. O nelle svariate occasioni in cui il fantasma della persona amata sia apparso a tormentarci sotto forma di casuale ritrovamento di oggetti più o meno significativi nascosti in luoghi più o meno significativi. O semplicemente nell’incubo dei suoi calzini sporchi da lavare o dei suoi capelli annidati ovunque, se non vogliamo scendere troppo nel drammatico.

Ma il connubio amore-paura fa bella mostra di sé soprattutto nel cinema horror, quasi mai esente da incursioni da parte del sentimentalismo. Prerogativa dei grandi classici in bianco e nero giunta quasi intatta ai giorni nostri, la storia d’amore come elemento cardine del film horror o come sub-plot più o meno funzionale alla sceneggiatura è un’entità apparentemente imprescindibile per i più. Sono poche, infatti, le pellicole in cui non siano presenti una storia d’amore, un innamoramento lampo o almeno una coppietta in camporella.

Ecco quindi una prima selezione di film horror che declina in maniera variegata il concetto di amore, suddivisa per categorie e schieramenti, con una pellicola capofila e suggerimenti per affinità elettive. E con un occhio di riguardo, come sempre, per le produzioni indipendenti, neglette e scalcagnate.

Cliccate sulle anteprime delle immagini per sfogliare la gallery e fateci sapere nei commenti qual è il vostro horror d’amore preferito.

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[Recensione] The Transfiguration: come diventare un vampiro in poche semplici mosse

Imparare a memoria la filmografia dedicata, accumulare ricchezze, bere sangue umano almeno una volta al mese. Queste le regole del perfetto succhiasangue secondo Milo, un adolescente introverso e taciturno che elabora certi traumi personali sviluppando un interesse morboso verso il mito del vampiro, creatura affascinante ma condannata alla solitudine, essere che si nutre delle vite altrui ma che dalle vite altrui è attratto, demone tanto potente quanto vulnerabile. The Transfiguration di Michael O’ Shea, ambientato nel Queens, a New York, in un isolato ad alta concentrazione di criminalità e disagio, cita in maniera aperta e speculare Let the right one in di Tomas Alfredson, la pellicola svedese del 2008 che ha cambiato per sempre il modo di guardare e raccontare i vampiri.

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