Mettiamo subito le cose in chiaro: l’unica possibile reazione a un film del genere – per chi riesce a guardarlo tutto, s’intende – non può che essere un sano e liberatorio “Ma cosa cazzo ho appena visto?”. Tra pustole, escrementi, fluidi corporei, decadenza e bruttezza diffuse 24/7 dal tubo catodico e scene imbarazzanti, è concretamente difficile seguire il filo del discorso. Sembra che alla presentazione di questo film al Sundance la gente sia andata via, disgustata. Spesso la cattiva pubblicità è manna dal cielo per i film indipendenti: gli svenimenti tra il pubblico o l’abbandono della sala durante la proiezione – due grandi classici – non fanno altro che alimentare una malsana forma di curiosità e spostare l’attenzione dalla pellicola in sé alla ricerca feticistica dell’eccesso.
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